M. Chiaffredo

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Fatto
[…]
Nell’ottobre del 1944 dipendenti dell’UPI di Sanremo, su ordine del Martina, trassero in arresto Bandera Teresa la quale fu poi sottoposta a duro interrogatorio da parte del M. perché rivelasse il rifugio del fratelli Kaharamann e del loro padre, ebrei ricercati per motivi politici.
La Bandera fu trattenuta in carcere per tre giorni. Successivamente militi dell’U.P.I:, sempre su ordine del M. penetrarono, presente la Bandera, nelle abitazioni delle famiglia Kaharamann e Pesante per asportare vestiario, biancheria, scarpe, pellicce e altro. Gli effetti in parte furono trafugati, in parte trasportati all’Ufficio dell’U.P.I. di dove il M. li portò al comando provinciale di Imperia.
I fatti, così accertati attraverso le deposizioni dei testi Bandera, se costituiscono collaborazionismo, non offrono elementi sicuri per l’affermazione della responsabilità del M. per [ill.] al posto ascrittogli alla lettera a) della rubrica. V’ha il dubbio, peraltro, ma non la certezza che il M., in concorso con gli agenti che operarono la perquisizione, si sia impossessato di parte degli oggetti requisiti; egli va, pertanto, assolto da tale imputazione per insufficienza di prove.
 

Imputato

  1. Del reato contemplato dall’art. 5 D.L.L. 27.7.44 n.159 in relazione all’art. 1 D.L.L. 22.4.45 n.142, per avere all’8 settembre 1943, collaborato col tedesco invasore onde facilitarne l’esecuzione dei disegni politici e militari, quale capo nucleo dell’UPI in Sanremo, compiendo, in tale veste, numerose operazioni dirette contro le forze partigiane e gli elementi del movimento cospirativo della zona di Sanremo, in Sanremo nel dal novembre 1943 all’ottobre 1944 e punito ai sensi dell’art.58 C.P.M.G.
  2. Del reato contemplato dagli art. 575-110-6, n.5 e 9, 112 n.1,2,3 cod. pen. Per avere in concorso con altri (in parte defunti e in parte rimasti sconosciuti) cagionate mediante offesa con arma da fuoco, in sorte del giovane De Fort Giovanni, deceduto in seguito alle ferite riportate. (In Sanremo nella notte del 3.8.1944).
  3. Del delitto contemplato dagli art. 575-110-56-5 n.50, 9,112, n.1,2,3 cod. pen., per avere nelle suddette circostanze di tempo e di luogo, operato atti idonei a cagionare la morte di De Fort Pietro, De Fort [ill.] De Fort Donato, esplodendo contro gli stessi colpi di arma da fuoco, che ferirono i detti De Fort. Senza cagionarne la morte per colpa indipendente dalla volontà di esso agente.
  4. Del delitto contemplato dagli art. 355, 110, 112, n.2,3,61, n.4 95 cod. pen. per avere nell’ottobre 1944, in Sanremo concorso a sevizie e lesioni in causa della signora Cristel Giuliana detenuta, consentendo che i suoi dipendenti la sottoponessero a crudeli torture e sevizie.
  5. Del delitto contemplato dagli art. 624, 625, n.1,2,5,7,110,61, n.57 e [ill.] cod. pen., per avere in Sanremo, nel settembre 1944, permesso ai suoi dipendenti di mettere a sacco le abitazioni delle famiglie Bandera e Kaharamann da cui furono asportati oggetti di vestiario, stoffe, biancheria, cibarie, pelliccie, cagionando danno ingente ai suddetti.

P.Q.M.
La Corte
Visti gli att. 5 D.L.L. 27/71944 – 1 D.L.L. 22/4/1945;: 575-110 – n. 5. 9 112 num 1,2,3-56-582 – 5/ n.4 – 27-29-768 C.P. – 483, 488, 479 C.P.P.
Dichiara M. Chiaffredo colpevole dei reati di collaborazione col nemico (lettera a) della rubrica), di [ill.], così modificata in rubrica per i capi b) e c), nonché di lesioni aggravate in danno di Giuliana Cristel e per effetto dell’art.78 P.P. lo condanna alla pena di reclusione per anni 30, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici, alla confisca dei beni e alle spese del giudizio.
Assolve lo stesso M. dal reato di furto aggravato (lettera c) della rubrica), per insufficienza di prove.
Sanremo 17.8.1946
 

ANNO:

1946

TRIBUNALE:

Sezione Speciale di Corte D'Assise di Sanremo

PRESIDENTE:

Mantelli Vincenzo

TIPOLOGIA DI ACCUSA:

Estorsione, Saccheggio,

ACCUSATI:

M. Chiaffredo

VITTIME:

Kaharamann famiglia

COLLOCAZIONE:

Archivio di Stato di Genova