P. Carlo

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In esito all’odierno orale pubblico dibattimento: la corte ritiene in fatto ed in diritto:

L’imputato P. Carlo, trentenne, ingegnere, incensurato, deve rispondere dell’ascrittogli delitto in base ai seguenti fatti specifici:

  1. Il I aprile 1944 si presentavano nella villa di proprietà della signora Fausta Fano in Brosso sette od otto moschettieri delle Alpi al comando del tenente ing. Carlo Prono; il tenente ordinava al rag. Di Leo Alvaro, che vi abitava, di condurli in un magazzino dove erano depositati vari bauli di proprietà del dott. Mario Fano, sui quali era apposta un’etichetta “proprietà dell’artista Elsa Marlini” cognata dei Fano. Il Prono, nonostante le assicurazioni del Di Leo che i bauli non contenevano armi, li fece scassinare e rovistare ed, appreso che si trattava dell’israelita dott. Fano, li faceva il giorno seguente asportare.
I bauli erano inviati ad Ivrea e poi ad Aosta, ma il loro contenuto (argenteria, biancheria, etc. di ingente valore) andava disperso e non poteva più essere recuperato.

L’imputato si presentava ancora al rag. Di Leo il giorno seguente pregandolo di salvarlo, perché accusato dai suoi superiori di aver scassinato i bauli: il che dimostra che egli aveva agito di propria iniziativa nell’effettuarne la ricerca, lo scassinamento ed il trasporto presso le autorità fasciste repubblicane.

Il fatto integra gli estremi del delitto di collaborazionismo politico col nemico, sia esso quello esterno tedesco, sia quello (al primo asservito ed assimilabile) interno fascista repubblicano, poiché uno dei principali obbiettivi politici del nemico era appunto la lotta razziale contro le persone ed i beni degli ebrei, sfociato in un mare di sangue ed in colossali rapine. In linea oggettiva il rintraccio e l’asportazione dei beni dell’israelita dott. Fan, per tale sua qualità, sono atti di collaborazionismo a questo disegno politico del nemico. In linea soggettiva rimane pure accertata l’intenzione del P. di favorire il nemico nella ferocemente perseguita politica razziale; tanto più che non è accertato (e secondo il teste Di Leo dovrebbe anzi escludersi) che egli abbia personalmente tratto profitto e che abbia agito a scopo di lucro. […]

Imputato del delitto p.e p. dell’art. 51 C.P.M.G. in relazione all’art. 5 D.L.L. 27 luglio 1944, n.159, per avere quale tenente dipendente di un reparto dei “Moschettieri delle Alpi” dell’Esercito Fascista repubblicano, commesso fatti diretti a favorire le operazioni militari del nemico, organizzando ed eseguendo rastrellamenti di partigiani culminanti in cattura, spoliazioni di case, violenze e sevizie anche su innocenti cittadini: in particolare, il 24 aprile 1944, in Frazione Calba di Lessolo, catturando quali favoreggiatori dei partigiani vari giovani tra i quali Benedetti Gino e Baga [ill.] e mettendo a sacco la casa di Gaida Remo; il 23 luglio 1944 in Rueglio, catturando per lo stesso motivo, tre persone, trai quali Defilippi Cardellin Martino, che sottoponeva a sevizie particolarmente efferate, consistenti, tra l’altro, nell’avvolgimento del capo con una corda progressivamente rinserrata, in ustione dell’addome ed ai piedi, in trafitture alle palme delle mani, in brutali percosse, che provocarono grave malattia ed invalidità permanente, irrompendo nell’abitazione dell’Ing. Mario Fano (Brosso 14 aprile 1944) dalla quale asportava argenteria, servizi e capi di vestiario, e di Buccarlino Mario (Novareglia – aprile 1944), dalla quale asportava alimentari.

P.Q.M.

Dichiara colpevole P. Carlo del delitto p. e p. dell’art. 58 C.P.M.G., anziché del delitto ascrittogli.

  1. art. 32 [ill.], 62 C.P., 58 C.P.M.G., 483, 488 C.P.P. legge 26 marzo 1946 n.143.
Condanna
  1. Carlo alla pena di anni otto di reclusione, all’interdizione perpetua dai pubblici uffici e legali durante lapena, alla confisca dei beni ed al pagamento delle spese processuali.
  2. D.P. 22.6.1946 n.4
Dichiara

Condonati anni 5 della pena inflitta.

ANNO:

1946

TRIBUNALE:

Corte di Assise di Torino, I sezione speciale

PRESIDENTE:

Livio Enrico

TIPOLOGIA DI ACCUSA:

Saccheggio,

ACCUSATI:

P. Carlo

VITTIME:

Fano Carlo

COLLOCAZIONE:

archivio di stato torino