B. Martino

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Fatto e diritto.

Il B. Martino nel settembre 1943 fu assegnato, col grado di caporal maggiore, alla 67^ Legione della Milizia e distaccato in Prefettura alle dipendenze del ten. Rovetta, ufficiale di collegamento con i comandi germanici, col compito di procedere alla ricerca e alla requisizione degli alloggiamenti per le truppe di occupazione. A novembre, esaurito il compito affidatogli, rientrò al corpo, compagnia comando, agli ordini del capitano Bottani. […]

Ai primi di dicembre un drappello della compagnia, al comando del B. e composta di una ventina di uomini, si trasferì nella zona di Savigno per precedere al ritrovamento e prelevamento, in case private, di ingenti quantità di beni mobili appartenenti a famiglie ebree (Coen e [ill.]), che essendo dovutesi allontanare per le note persecuzioni razziali, li avevano depositati presso compiacenti persone. Ricchi tappeti, pellicce, argenterie, biancheria, vestiario, ecc… per un valore assai elevato, furono presi, caricati sui camion ed avviati per ignota destinazione; tranne indumenti usati, che furono distribuiti alla popolazione civile. In questa operazione il B. dovette distinguersi per particolare attività, giacché dalle persone del luogo il suo nome è stato specialmente segnalato alle famiglie danneggiate, al loro ritorno.

[…]

Del reato di collaborazione col tedesco invasore a sensi dell’art. I D.L.L. 22/4/1945 n.142 per avere in territorio della Provincia di Bologna, posteriormente all’8 settembre 1943 appartenuto alla g.n.r. col grado di caporal maggiore e per avere in tale sua qualità.

  • Indebitamente requisiti n.31 pellicciotti di agnello in danno delle ditte Tridapeli Tiziano in Bologna il 03 ed il 20/11/1943
  • Partecipato in giorni vari del dicembre 1943 in territorio dei comuni di Savigno, e Zocca di beni mobili di valore ingente in danno di Beniamino Coen e [ill.]
  • Prestato servizio alle dipendenze della polizia germanica fornendole informazioni varie sull’operato dell’autorità e comandi italiani e per avere partecipato all’arresto:
  1. In Bologna il 13/1/1945 dei partigiani Rossi Evelina di [ill.] Sandro infliggendo loro sevizie e facendo internare in Germania Rossi Sandro di cui non si sono più notizie
  2. In Bologna, i, 3/2/1945 del partigiano Diolaiuti Augusto che fu sottoposto a sevizie perché rivelasse nomi ed indirizzi di partigiani.
  3. In Bologna in giorni imprecisati del marzo aprile 1945 inflitto sevizie al partigiano Grotti Giorgio che inviato in Germania non ha più dato notizie di se.
  4. Per avere proceduto in Bologna all’arresto Naldi Leone accusandolo di avere attentato alla sua vita e di essere complice degli uccisori del predetti suoi fratelli.
  5. Per avere in Bologna il 13/3/1945 proceduto all’arresto di Nicoli Clara e Nicoli Remo sottoponendoli a sevizie per ottenere nomi ed informazioni di partigiani.

P.Q.M.

v. gli art. 472, 483 c.p.p., 51 Cod. Pen. Mil. Di Guerra. Dichiara B. Martino colpevole del delitto ascrittogli e lo condanna alla pena di morte con fucilazione alla schiena

ANNO:

1945

TRIBUNALE:

Corte di Assise Straordinaria di Bologna

PRESIDENTE:

Leonetti Filippo

TIPOLOGIA DI ACCUSA:

Saccheggio,

ACCUSATI:

B. Martino

VITTIME:

Coen Beniamino

COLLOCAZIONE:

Archivio di Stato di Bologna, Corte di Assise Straordinaria, Sentenze, b.27