V. Andrea

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Fatto e diritto

V. Andrea è stato vice commissario politico in Seregno dal dicembre 1944 all’aprile 1945: l’imputazione di collaborazionismo si fonda su quattro fatti [ill.]:

  • Partecipando all’arresto dell’ebreo Fiorentini.
  • Consegnando al Comando militare di due sbandati [G.] e [A.]
  • [ill.] al [ill.] perché non volle inscriversi nelle Brigate nere con minaccie di deportazione.
  • Partecipando ad arresti di cittadini tra i quali Mazza padre e figlio.
Il V. è stato certo un fascista fervente, vicecommissario nel suo paese: si capisce come a lui si ascrivono fatti ai quali fu estraneo, e come la popolazione, nel fervore della liberazione, dopo la sua fuga e il suo arresto, lo volesse linciare.

Ma i fatti specifici a lui ascritti non sono provati: i testi di accusa su [ill.] le loro domande, e non offrono la [ill.] della nuova versione: restano dei dubbi generici che non bastano a motivare la condanna.

Il primo fatto è smontato dallo stesso Fiorentini [ill.] Non è vero che il V. abbia partecipato al suo arresto e gli abbia puntato contro un’arma: chi puntò l’arma e sorvegliava l’uscita pare sia certo Casale, tanto vero che contro a lui ha fatta denuncia il  [ill.] il fatto non può stare a carico del V.. E’ vero che questi si trovò nel luogo, ma del tutto occasionalmente; perciò nessun elemento è fornito della sua partecipazione.

Accusato del delitto p. e p. dell’art. 1 D.L.L. 22.4.45 n.142, capp. 1 e 3, in relazione all’art. 5 D.L.L. 27.7.44 n. 159 e all’art. 58 C.P.M.G. per avere, in Seregno, quale membro ausiliario di una Brigata nera e Vice commissario politico, dal dicembre 1944 fino all’aprile 1945, collaborato col tedesco invasore favorendone i disegni politici, partecipando all’arresto del sig. Fiorentini di razza ebraica, portando a Monza i militari sbandati [G.] e [A.], dei quali il primo fu deportato il Germania, mentre l’[A.] riuscì a fuggire, e partecipando e arrestando cittadini fra i quali Mazza padre e figlio ed altri.

In esito all’odierno pubblico dibattimento sentiti il P.M. e la difesa.

P.Q.M.

Visto l’art. 479 C.P.P. La Corte d’assise Speciale di Monza assolve V. Andrea dall’imputazione a lui ascritta per mancanza di prove.

ANNO:

1945

TRIBUNALE:

Corte di Assise speciale di Milano. Sezione di Monza

PRESIDENTE:

Pisani Giovanni

TIPOLOGIA DI ACCUSA:

Arresto,

ACCUSATI:

V. Andrea

VITTIME:

Fiorentini

COLLOCAZIONE:

Archivio di Stato di Milano, Corte d'Assise Straordinaria, Sezione di Monza, busta unica.